Sono stata in azienda, F.Apollonio & C., con una torta e due bottiglie per ringraziare i dipendenti del compianto Maestro Martino Gerevini, direttore fino a Dicembre 2010 della tipografia storica bresciana del quale mi sono permessa, con umiltà e rispetto, di parlare per 5 minuti durante la presentazione della mia tesi di laurea breve dal titolo: "La grafica pubblicitaria tra tecnica e arte: il lavoro di Martino Gerevini"
Inutile dire quanta emozione regnasse nella stanza nel rimembrare il grafico pubblicitario, uomo di straordinario carattere e animo gentile.
I ringraziamenti che i suoi collaboratori mi hanno rivolto mi hanno a dir poco emozionata; non tanto per essermi sentita comunque orgogliosa del lavoro svolto ma, soprattutto, per aver notato come, il sentimento che provai nel 2005, quando svolsi in azienda un breve stage, sia stato per anni il filo conduttore di un meraviglioso periodo lavorativo vissuto dai ragazzi con Gerevini.
La voglia di leggere la tesi, il loro volto sorridente e riconoscente verso il direttore nel ricordarlo, i complimenti rivoltimi per essere riuscita a portare l'esempio di un SIGNORE come lui all'interno del suo mondo, l'arte e la grafica.... tutto ciò mi ha riempito di gioia.
Saranno pure parole banali ma questa esperienza mi ha arricchita davvero molto, soprattutto nel vedere come una persona, un datore di lavoro, abbia lasciato un gruppo molto unito e armonioso.
Le loro parole sono solo d'affetto e riconoscimento verso il loro "Mestro", come amano definirlo...
una persona che gli ha insegnato molto e alla quale sono davvero riconoscenti.
L'apice è stato raggiunto quando, con grande insistenza, hanno fatto di tutto per farmi avere questo:
Un messaggio, appeso fuori dall'ufficio il 13 Dicembre 2010.
Mi resta solo da dire: STIMA.
Una bela cosa quela di ricordare uomini di altri tempi che metevano sul lavoro la passione e l'amore per le cose....questo ogi non c'è quasi più e lo si vede da come stiamo vivendo.
RispondiEliminaDi nuovo congratulazioni! :D
Condivido quello che ha detto Katya, purtroppo di "capi" così non ce ne sono più, o comunque ce ne sono molto pochi... ed è doveroso ricordarli nel tempo, con affetto e stima. Ed anche il tuo lavoro ha contribuito in questo senso, bravissima!! :-)
RispondiEliminaziaBetty
E' vero. Creare un ambiente di lavoro basato sulla collaborazione reciproca, sul rispetto, e perché no.. addirittura l'amicizia.. pare un'utopia e forse non è neanche semplice. Saper "miscelare autorevolezza e complicità" non dev'essere per niente facile. Sapere però che esistono posti così dà sicuramente speranza e fiducia per il futuro. E deve essere di insegnamento: guardando la lettera ho pensato subito che se mai riuscirò a diventare qualcuno, per me sarebbe fondamentale che i miei collaboratori mi ricordassero così. Dev'essere stato un gran personaggio.
RispondiEliminaLegando il tutto al discorso tesi, direi che queste sono esperienze che rendono la tesi un vero momento di crescita, un qualcosa di indimenticabile. Sono convinto che fare una tesi in 2 mesi tanto per laurearsi, chiusi in una stanzetta a contatto solo con le pareti che ti circondano sia il più grande errore che uno studente possa fare. Quindi complimenti perché direi che sei riuscita a trarre davvero molto da questa parentesi della tua vita.. e ora avanti con la specialistica! ;-)
Grazie ragazzi!! :*
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